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Con questa tappa si riprende il percorso storico e principale. Il percorso conduce progressivamente prima in collina, poi in montagna, fino a varcare gli Appennini ed entrare in Toscana. Si percorrono sentieri, strade di smacchio, strade bianche. Il percorso segue in parte il crinale, in parte il fondovalle: di fronte la maestosità degli Appennini in lontananza.
Dalla SS 9 (la storica Via Emilia) si possono scegliere fra due percorsi belli e suggestivi: uno più naturalistico, l’altro più storico, ma entrambi ci conducono a Meldola. Da Piazza Saffi, prendendo Corso della Repubblica, dopo aver attraversato Piazzale della Vittoria, e seguendo Via Roma o Via Emilia, si giunge alla Chiesa di Ronco; di qui parte chi invece fosse già arrivato alla frazione Ronco.
DA VISITARE: vicino a Ronco, dopo qualche chilometro verso il mare, vi è la cittadina di Forlimpopoli, col castello restaurato e sede del municipio. È la patria di Pellegrino Artusi, cantore della vera cucina romagnola. Vi è anche un ottimo Istituto Alberghiero.
Alla rotonda di Ronco, prima della chiesa, si scende a “Ronco Lido” e si sale sull’argine del fiume Ronco, coi suoi meandri immersi in una vegetazione lussureggiante, tipica della macchia mediterranea umida, con molta selvaggina e fauna variegata. Si guada il Rio Sanguinario, un canale che raccoglie le acque dell’aeroporto situato nelle vicinanze. Poi si incontrano alcuni laghetti, vecchie cave di sabbia, oggi utilizzati per la pesca sportiva e ambientalmente recuperati. C’è anche un ottimo impianto da golf. Dopo il terzo laghetto vi è un cantiere per la lavorazione di inerti che si evita attraversando il fiume su una passerella in ferro. Poi si prende una carrareccia e poi di nuovo l’argine fino all’incrocio con la SP 37. Su strade asfaltate secondarie si giunge quindi alle Terme di Fratta.
DA VISITARE: da qui si può visitare anche Bertinoro, una cittadina ricca di storia, famosa per la sua gastronomia ed enologia. Si arriva così in Piazza della Libertà, dove vi è il Municipio e la Colonna dell’Ospitalità. La piazza è una terrazza sulla pianura e si vede tutta la costa adriatica. A Bertinoro è importante la Rocca, il Museo Interreligioso e la Sede universitaria. Il percorso è lungo 3,5 km.
Dalla Fratta si passa vicino centro parrocchiale, oggi sede della Protezione Civile di Bertinoro, punto di informazione e di pronto intervento anche per i camminatori. Si sale quindi in cresta sul crinale destro della Valle del Bidente. E’ una strada inghiaiata, molto panoramica sulla pianura e sulla costa, che si vede in lontananza. Si cammina in mezzo a vigne e ville. Vi è anche una fattoria didattica dove si possono ammirare le attrezzature e le antiche tecnologie per l’allevamento del baco da seta e l’industria serica. Poi si scende sulla strada per Teodorano e si arriva a Meldola, attraversando il Ponte dei Veneziani. Superato il ponte, se si vuole visitare il centro della cittadina, si prende Via Giordano Bruno.
VARIANTE SAN MARTINO: (consigliata per i ciclisti). Da Piazza Saffi si oltrepassa l’antica porta e Rocca di Ravaldino e si utilizza la pista ciclabile Via dell’Appennino, fino a San Martino in Strada, località menzionata dal Monaco Alberto nei suoi Annales. Andando oltre si prende Via delle Caminate, si sottopassa la tangenziale. Poi si sale sulle colline prendendo la Strada di Scardavilla (Monastero e Bosco di Scardavilla) Si scende quindi verso la vallata del Ronco e, sottopassata la circonvallazione, si entra nel centro di Meldola, nella bella Piazza Orsini. Andando verso sud, verso l’Appennino e uscendo da Meldola si incontra di nuovo il tratto della Via Romea Germanica che proviene da Fratta Terme. Questo tratto di variante (da Forlì a Meldola) è lungo 15 km. Da Forlì a Ronco sono 4,3 km. Il tratto Ronco-Meldola è di 16,2 km.
Da Meldola, si prende la Strada Rimbocca/Cà Baccagli (Istituzione Davide Drudi), fino a Strada del Mezzo. Proseguendo si giunge al centro di San Colombano. Lo si attraversa e poi si scende di nuovo sul fiume Bidente (nota: è lo stesso fiume Ronco che a monte di Meldola prende il nome di Bidente).
VARIANTE AMBIENTALE SUL FIUME: (nota: da evitare in caso di piena del fiume). Variante molto naturalistica e che costeggia il fiume. Dopo la Strada Ca’ Baccagli non si prende la Strada del Mezzo ma si scende sul fiume che si segue fino a Via Montescovo. Non adatta per i ciclisti.
Si giunge quindi a Gualdo, sulla SP4 dove dobbiamo fare attenzione al traffico. Dopo poco si ritorna in riva al fiume, su una strada inghiaiata che porta a Cusercoli .
Nota per i ciclisti: A Borgo Sisa conviene prendere la VARIANTE SAN MARTINO: Borgo Sisa, Via Cavedalone, Forlì centro, Corso Diaz, Via dell’Appennino, Scardavilla, Meldola centro, Strada del Mezzo, San Colombano, Via Montevescovo, Gualdo centro, proseguire su SP 4 fino a Cusercoli e poi Cusercoli centro. Oppure il percorso principale da Borgo Sisa fino a Ronco e poi verso il centro di Forlì, per poi prendere la VARIANTE SAN MARTINO verso Meldola.
Partenza | Forlì |
---|---|
Arrivo | Cusercoli |
Lunghezza Tappa KM | 28.2 |
Nazione del percorso | Italy |
Regione | Emilia Romagna |
Dislivello Salita | 318 m |
Dislivello Discesa | 220 m |
CAI (Diff.Escurs.) | E |
Percorribilità | ![]() ![]() |
Partenza | Forlì |
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Arrivo | Cusercoli |
Lunghezza Tappa KM | 28.2 |
Nazione del percorso | Italy |
Regione | Emilia Romagna |
Dislivello Salita | 318 m |
Dislivello Discesa | 220 m |
CAI (Diff.Escurs.) | E |
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