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Una tappa non lunga ma con i saliscendi che d’ora in avanti sono la regola, avvicinandosi agli Appennini e al Passo Serra. Percorso vario tra sentieri, piste di smacchio tra i boschi, tratti lungofiume. Lasciando il castello ed il centro di Cusercoli si vedono tutt’ intorno colline e boschi lungo la valle del fiume Bidente, che sempre più scompare nella profondità dei suoi argini naturali. Appena scesi alla prima cinta muraria e varcata la porta sud, si prende la strada posta sotto lo sperone roccioso fino alla fine dell’abitato. Si entra quindi nel sentiero campestre (i ciclisti continuano diritti e seguono la SP 4 fino a Civitella), e quindi, passato un capannone, si prende la strada lungofiume fino al Mulino di Mastarsò. Poi inizia la salita con una strada inghiaiata a fianco di una segheria. In cima si entra nel bosco ceduo su un sentiero sterrato. Si vedono campi coltivati, una salita alberata con ulivi, si guadano due fossi. Ci si inerpica fino alla sommità di un calanco (rupe) molto alto e ripido sul fiume che s’intravede in basso. Dall’alto si vede tutta la vallata e davanti la catena appenninica. Poi una bella discesa, a volte ripida, fin all’ultimo guado. Si giunge così a Castagnolo, con la chiesa diventata un eremo, il cimitero di campagna e numerose case coloniche poste lungo la strada pianeggiante. Attraversato il fiume Bidente si sale sulla SP 4. E’ necessaria attenzione ad attraversarla perché è un tratto a traffico intenso e veloce. Si può percorrere la vigna prima della SP4 o il campo soprastante la SP4. Si sale dopo un chiosco nella zona industriale di Civitella. Poi ci si dirige al centro del paese.
VARIANTE STORICA: da Civitella di Romagna parte il percorso che probabilmente fece il Monaco Alberto per giungere a Balneum Sanctae Mariae (Bagno di Romagna), saltando i comuni di Galeata e Santa Sofia. Un tempo ricco di punti di appoggio e oggi quasi deserto. Il percorso è lungo e si ricongiunge al percorso in località Montriolo, ben oltre Santa Sofia. La distanza da Civitella a Montriolo è di 15,3 km e il primo esercizio pubblico è Gamberini dopo altri 3,5 km (18,8 km di salita; è bene attrezzarsi ed essere allenati). Dalla piazza di Civitella si va verso il Santuario della Suasia; si sale su una strada in parte asfaltata, poi cementata e poi inghiaiata. Dopo 1,5 km si giunge al podere Badia (vecchia Abbazia). Dopo strade carrarecce, sentieri in mezzo al bosco, strade di crinale (bel panorama su Galeata, Pianetto e tutta la vallata) si giunge all’incrocio con la strada inghiaiata proveniente da Santa Sofia-Telluzzo. Poi si passa a Campo dell’Abate. Un sentiero in mezzo al bosco, un’altra carrareccia, portano a delle case ristrutturate (Camazzere), e poi alla Torre Bonini-Poggio Galmino, antico Castello e Torre di vedetta. Di qui inizia un percorso dentro al bosco di carpini, cerri ed anche pini fino a un altro rudere chiamato Convecchio (convento vecchio). Poi il rudere di Campogelato, e dopo altri sentieri, carrarecce tra pinete e campi si giunge a Ca’ Croce. Si prende quindi una strada asfaltata di crinale e si arriva alla SP 77 Santa Sofia-Spinello in prossimità della località Montriolo. Dopo poco ci si congiunge col tracciato della Via Romea proveniente da Santa Sofia.
Passati a fianco della Rocca di Civitella, si giunge alla piazza principale. Da lì si scende di nuovo nel fiume per riprendere il percorso. Nelle vicinanze merita una adeguata visita il Santuario della Suasia. Superato il fiume sul ponte carrabile, si sale lungo la strada di mezza costa; ad un certo punto si lascia questa strada per ridiscendere sul fiume. Superato un allevamento di cavalli, si risale. Notevole, nelle vicinanze, la Chiesetta del Pantano risalente all’anno Mille. Poi si va, su un pecorso asfaltato e pianeggiante, verso Galeata, passando per la zona archeologica della “Villa di Teodorico”. La cittadina ha una grande rilevanza culturale per le sue zone archeologiche.
DA VISITARE: Abbazia di Sant’Ellero. Da Via Madonna dell’Umiltà, si sale all’abbazia di Sant’Ellero, iniziata nel VI secolo prendendo la suggestiva Via delle Celline. (i ciclisti possono seguire la strada asfaltata), Per riprendere la Via Romea occorre tornare sui propri passi.
Si prosegue per Pianetto Borgo dove è bene visitare la chiesa rinascimentale di Santa Maria dei Miracoli, coll’ex monastero oggi Museo Civico Mambrini. (i ciclisti continuano diritti sulla SP 4 fino a Santa Sofia per circa 4 km). Si sale al Castello di Pianetto, si attraversa e poi si scende su una mulattiera fino a reincontrare la SP4. Dopo poco in località Valdifrancia si riprende la strada ghiaiata che porta in cima al crinale. A metà percorso, in basso, c’è un agriturismo convenzionato con al VRG. Poi si scende attraverso i campi e la vecchia strada comunale ci fa entrare nella zona nord di Santa Sofia. Il panorama spazia sulla catena appenninica. Percorsa un pò di SP4, soi lascia in corrispondenza del cimitero e dell’aereo F104 che sembra svettare al cielo. Si passa quindi su ciò che resta del vecchio castello (distrutto dal grave terremoto del 1918), e dell’antico borgo. La cittadina si presta a un ottimo soggiorno per la sua ospitalità e per le sue attrattive culturali. Il comune di Santa Sofia si trova nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, foreste un tempo utilizzate dai Granduchi di Toscana come riserva di legname per la fabbrica del Duomo di Firenze e delle flotte granducali, oggi rinomate per gli itinerari escursionistici e gli sport invernali.
Partenza | Cusercoli |
---|---|
Arrivo | Santa Sofia |
Lunghezza Tappa KM | 20.7 |
Nazione del percorso | Italy |
Regione | Emilia Romagna |
Dislivello Salita | 580 m |
Dislivello Discesa | 450 m |
CAI (Diff.Escurs.) | E |
Percorribilità | ![]() ![]() |
Partenza | Cusercoli |
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Arrivo | Santa Sofia |
Lunghezza Tappa KM | 20.7 |
Nazione del percorso | Italy |
Regione | Emilia Romagna |
Dislivello Salita | 580 m |
Dislivello Discesa | 450 m |
CAI (Diff.Escurs.) | E |
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