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L’Alto Adige/Sudtirol si presenta nel suo splendore. Il fondovalle con la sua pista ciclabile lungo il fiume, i percorsi di mezza costa, le montagne sopra di noi. Tappa di un certo impegno.
La tappa si presenta piuttosto lunga, ma può essere interrotta data la presenza di numerosi punti di ristoro collocati lungo il percorso; inoltre si possono seguire nella prima parte due differenti tracciati: uno con riferimenti storici in quanto segue in gran parte la Via Claudia Augusta, l’altro più agevole ed attuale lungo la pista ciclabile dell’Adige. Dal centro dell’abitato di Salorno ci si dirige verso la stazione ferroviaria e si prende la pista ciclabile che segue il fiume lungo l’argine sinistro, fino a località Cadino. Qui ci sono due alternative: seguire la pista ciclabile, lungo l’autostrada, fino a Nave San Rocco, dove poi si deve salire a Pressano. (i ciclisti, da Nave San Rocco, prendono la pista fino a Trento: 18,5km). Oppure seguire la via storica, seguendo l’indicazione per “Ristorante Cadino”. Se si opta per questa via, si segue una campestre in mezzo a filari di meli che porta ad incrociare la strada Statale 12. Poi si prende la strada che sale il pendio della collina con l’indicazione per il Castello di Monreale o Koningsberg. Superato il castello, si continua a salire in mezzo al bosco, si supera un piccolo torrente e si esce in mezzo a vigneti su una bella campestre. Si attraversa un antico ponte medievale eretto sopra un probabile precedente manufatto romano. Si arriva a Canazzi e di lì si scende verso San Michele all’Adige.
VARIANTE ALTA: A Canazzi c’è un’alternativa: proseguire su strada asfaltata e trafficata direttamente fino a Pressano (passeremo nelle vicinanze di un Maso (Maso Rosabell) addossato ad una collinetta sulla cui sommità un cippo romano sta a indicare la direzione di una strada romana, parte della rete viaria della Via Claudia Augusta .
L’entrata a San Michele all’Adige è davanti all’antico monastero Agostiniano, oggi sede di un Istituto Agrario e del Museo degli usi e Costumi della Gente Trentina, che merita una visita. Usciti dal Museo, si giunge alla piazzetta della Locanda dell’Aquila (bar e ristoro): sulla facciata si ammirano i resti di affreschi medioevali fra cui la rappresentazione di un Wildmann (Uomo Selvatico), figura mitica dell’immaginario alpino. Al lato opposto della piazzetta, sotto un cavalcavia, uno stretto sottopasso pedonale porta di nuovo sulla ciclabile. Attraversato il ponte, sull’altra sponda lungo il fiume (indicazioni della pista ciclabile per Trento) c’è la ciclabile fino alla località Nave San Rocco, storico punto di traghettamento da una sponda all’altra del fiume Adige. Qui si riattraversa l’Adige, si sale verso Pressano; prima si incontra l’antica strada Romana Claudia Augusta. Si ammirano le case medievali con le tipiche architetture germaniche a “korfenster”, cioè con finestre a sbalzo dalla facciata. Si passa davanti ad una delle rinomate cantine vinicole della zona (Cesconi), e poi la stradina campestre fra i vigneti (via Furli) porta in discesa a Lavis. Si passa davanti alla Chiesa di Sant’Uldarico (Ulrich), vescovo tedesco che fu anche pellegrino a Roma in diverse occasioni e certamente passò di qui. Si arriva al fiume Avisio. Prima di imboccare il ponte sull’Avisio, si può ammirare e visitare la magnifica costruzione ottocentesca del Giardino dei Ciucioi: si tratta di un fantasioso castello “verticale” costruito da un agronomo per coltivare agrumi. Un manufatto unico e fiabesco. Il torrente si attraversa su un ponte di ferro. Subito dopo il ponte (bar, ristoro) si è in territorio del Comune di Trento. Si sale una scalinata seguendo l’indicazione del sentiero SAT 472 – Via Claudia Augusta. In cima alla scalinata, parte un sentiero in mezzo al bosco che raggiunge una stradina asfaltata che porta a Gazzadina. Per molti tratti si è sulla Via Claudia Augusta con alcuni interessanti tratti di basolato originale romano. Si attraversa la frazione Bolleri, poi Martignano. Il paese è un antico insediamento originato dai minatori (Knappen) che vennero da Austria e Germania chiamati dal Principe Vescovo di Trento per sfruttare le miniere argentifere della montagna che lo sovrasta: il Calisio, o Monte Argentario. Una lunga strada al sole in mezzo ai vigneti, porta infine al Parco le Coste. Il Parco sorge sul sito di un’antica cava di marmo rosso e bianco: da qui sono state estratte tutte le pietre per la costruzione della città di Trento. In ripida discesa, si arriva all’imbocco del sentiero 3 per Trento-Port’Aquila. Dopo il santuario Madonna delle Laste, si entra a Trento da una delle sue porte medioevali: Port’Aquila, incastonata nel Castello del Buonconsiglio. Passata la porta, si arriva nel centro storico di Trento: il Duomo e la sua bella piazza.
Partenza | Salorno |
---|---|
Arrivo | Trento |
Lunghezza Tappa KM | 32 |
Nazione del percorso | Italy |
Regione | Trentino Alto Adige |
Dislivello Salita | 699 m |
Dislivello Discesa | 723 m |
CAI (Diff.Escurs.) | E |
Percorribilità | ![]() ![]() |
Partenza | Salorno |
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Arrivo | Trento |
Lunghezza Tappa KM | 32 |
Nazione del percorso | Italy |
Regione | Trentino Alto Adige |
Dislivello Salita | 699 m |
Dislivello Discesa | 723 m |
CAI (Diff.Escurs.) | E |
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